C’è un tipo di termosifoni che porta a un consumo decisamente maggiore, se li hai in casa potresti non volerli proprio più.
Molto spesso ci troviamo ad affrontare discorsi su come risparmiare sui termosifoni, ma se il problema non fossero i consumi ma proprio questi dispositivi in quanto tali? L’inverno ha fatto la sua violenta comparsa in tutta Italia, negli ultimi 15 giorni in molte città si è visto un crollo delle temperature che sono scese a volte anche di 10-15°. Una situazione che ha obbligato tantissime famiglie a tornare ai ripari, dovendo però fare i conti anche con il lato economico.
Sia l’energia elettrica che il gas continuano a salire in maniera non proporzionalmente diretta agli stipendi, una cosa che danneggia molte persone costrette ad abbassare, anche drasticamente, il loro tenore di vita. Non molti sanno però che per risolvere questo problema si potrebbe anche dover scegliere di cambiare i propri caloriferi con un modello differente.
Oggi andiamo a esplorare quali sono quelli che consumano di meno e quali convengono maggiormente per cercare di darvi un’indicazione e dunque risparmiare il più possibile.
Termosifoni, quali scegliere per migliorare la situazione economica
La prima domanda per cercare di abbassare i costi sui termosifoni è capire se sono migliori quelli in ghisa o quelli elettrici. Entrambi hanno dei vantaggi, così come dei punti negativi, vogliamo elencarveli per lasciare a voi la scelta di come comportarvi in merito.
Per quanto riguarda i termosifoni elettrici non è necessario installare una caldaia o tutte le tubazioni all’interno di casa. I costi di installazione sono molto ridotti e quelli di manutenzione altrettanto bassi. Probabilmente il loro punto debole è l’elevato costo dell’energia elettrica anche se è possibile scegliere dei modelli ad alto efficiente energetico che porta a una minore spesa rispetto a quella dei primi modelli introdotti sul mercato.
Se si parla invece dei termosifoni in ghisa è necessario avere una caldaia e un sistema di distribuzione. Il costo iniziale dunque si può rivelare decisamente più elevato rispetto alla prima alternativa proposta. Tra i punti deboli ci sono sicuramente l’obbligatorietà alla manutenzione periodica e la possibilità, maggiore rispetto agli elettrici, di guasti improvvisi.
La scelta rimane sempre legata anche a quello che già si possiede in casa, ma sono diversi i motivi per cui il passaggio all’elettrico possa molto presto far voltare l’attenzione proprio su questo modello. Staremo a vedere quello che accadrà nei prossimi anni anche se il cambiamento è nell’aria per molte famiglie.