Secondo una recente analisi, una città italiana rientra nella top 10 di quelle in cui la vita è migliore.
Quante volte, stanchi del caos cittadino o delle condizioni precarie, abbiamo pensato di fare le valigie e partire? Ma dove andare esattamente? Ogni anno, Resonance Consultancy pubblica la classifica delle ‘World’s Best Cities’, ovvero le città in cui si vive meglio al mondo.
Ma cosa significa ‘stare bene’ in un luogo? Secondo il rapporto, il benessere di una città si misura attraverso vari fattori: la vivibilità (qualità dell’aria, prezzi degli affitti, aree verdi, ecc.), l’amabilità (vita notturna, ristoranti, ecc.) e la prosperità (PIL pro capite, tassi di disoccupazione, livello di istruzione, ecc.). L’analisi ha preso in considerazione tutte le città del mondo con una popolazione superiore al milione, e il risultato è sorprendente: l’Italia non è esclusa dalla top 10.
Chris Fair, presidente di Resonance, ha commentato che questi risultati dimostrano come le persone continuino a aspirare a vivere, visitare e lavorare nelle città più grandi e dinamiche del mondo. Le informazioni provengono da un sondaggio a cui hanno partecipato oltre 22.000 persone in 30 paesi, che hanno espresso quali città preferirebbero per vivere, visitare e lavorare.
La top 10 delle città più vivibili include:
Ebbene sì, Roma conquista un importante 6° posto tra le città migliori al mondo. La Capitale, salendo dalla sua 11ª posizione nel 2023, è stata apprezzata per il suo mix di storia, cultura e nuove aperture, come quelle degli hotel di lusso The Six Senses Rome e Bulgari Roma, insieme ad altri come il Thompson Rome e il Four Seasons.
Nel dettaglio, Resonance ha osservato che Roma offre esperienze uniche, che vanno oltre il turismo, tanto da immergere i residenti e visitatori nei ritmi quotidiani di una città che ha definito la civiltà occidentale.
Perché ci piace? Roma non è stata costruita in un giorno, e proprio per questo, bisogna prendersi il proprio tempo per viverla. Il Colosseo, il Pantheon e la Basilica di San Pietro sono solo l’inizio, ma c’è molto di più. Il modo di vivere italiano, con i suoi ritmi lenti e i suoi piatti prelibati, è perfettamente rappresentato da ristoranti come Pulejo, Don Pasquale e Da Etta, che aggiungono un tocco di novità alla tradizione culinaria della Capitale. Insomma, non possiamo fare altro che esserne orgogliosi.
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