Influenza stagionale, per gli italiani la notizia è un colpo duro: ecco cosa accadrà
Con l’arrivo dell’inverno, il pensiero di molti è inevitabilmente rivolto all’influenza stagionale. Ogni anno, con i primi freddi, il rischio di contrarre il virus cresce, portando con sé febbre, tosse e fastidiosi malesseri. L’influenza è una delle malattie respiratorie più comuni nei mesi invernali, e ogni stagione porta con sé previsioni diverse.
Negli anni passati, l’andamento dei contagi ha mostrato una variabilità notevole: nella stagione 2022/2023, per esempio, si è registrato un picco molto alto di casi in Europa, con ospedalizzazioni significative. La stagione 2023/2024, invece, ha visto una diffusione meno intensa, ma comunque in grado di colpire una fetta considerevole della popolazione, specialmente nelle fasce più vulnerabili.
Quest’anno, come sempre, gli esperti sono al lavoro per cercare di prevedere quando e come l’influenza colpirà, soprattutto in Italia. Le previsioni parlano di un picco che si verificherà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, anche se al momento non ci sono segnali di un’escalation prima delle festività natalizie.
A confermarlo sono gli studi recenti coordinati dall’Isi Foundation, che ha analizzato la situazione con modelli matematici aggiornati. Secondo questi dati, in Italia la stagione influenzale dovrebbe essere in linea con quella dell’anno passato, mentre in altre parti d’Europa si prevede un carico maggiore di contagi.
L’influenza stagionale in Italia: previsioni e raccomandazioni
Mentre i primi dati mostrano una diffusione piuttosto limitata del virus in Italia, gli esperti avvertono che questo quadro potrebbe cambiare rapidamente. I virus influenzali, infatti, tendono a mutare e adattarsi, e la velocità con cui si diffondono dipende da variabili come l’efficacia del vaccino antinfluenzale, la trasmissibilità dei ceppi e la loro severità. Sebbene la situazione attuale sembri relativamente sotto controllo, i ricercatori non escludono che nelle settimane successive ci possa essere un’accelerazione dei contagi, con il picco che, come da tradizione, è atteso tra dicembre e gennaio.
Un altro aspetto cruciale che influenza l’andamento della stagione influenzale è il comportamento della popolazione rispetto alla vaccinazione antinfluenzale. Quest’anno, come in passato, il Ministero della Salute ha raccomandato la vaccinazione gratuita per le persone over 60 e per i soggetti più fragili, come quelli con patologie croniche.
Tuttavia, un recente appello dei geriatristi italiani ha sottolineato l’importanza di anticipare l’età della somministrazione del vaccino potenziato per chi ha più di 60 anni. I vaccini potenziati, infatti, sono particolarmente efficaci nel rafforzare il sistema immunitario delle persone anziane, che sono maggiormente vulnerabili alle complicazioni influenzali.
Gli esperti spiegano che già a partire dai 60 anni, il sistema immunitario comincia a declinare, aumentando il rischio di complicanze. Nel 2022/2023, infatti, il 42% dei casi di influenza trattati in terapia intensiva in Europa ha riguardato persone sopra i 60 anni, con un’incidenza significativa anche nella fascia 60-64. Questo dato evidenzia quanto sia importante proteggere questa fascia di popolazione, anche prima che raggiunga i 65 anni, soglia critica per il rischio di malattie gravi.
L’importanza del vaccino: prevenire è meglio che curare
In attesa che la stagione influenzale entri nel vivo, non si può fare a meno di riflettere sul ruolo cruciale della vaccinazione. I vaccini potenziati, che sono più efficaci nel contrastare il virus nelle persone più anziane, potrebbero fare la differenza in termini di prevenzione.
Come ha spiegato Francesco Landi, direttore del dipartimento di scienze dell’invecchiamento del Policlinico Gemelli di Roma, i vaccini potenziati permettono di migliorare la risposta immunitaria, riducendo così il rischio di ospedalizzazione, complicazioni e assenze dal lavoro. Ogni anno, con l’approssimarsi dell’inverno, è fondamentale seguire le indicazioni delle autorità sanitarie e adottare comportamenti preventivi, come la vaccinazione, per affrontare l’influenza con maggiore serenità.
L’esperienza ci insegna che la stagione influenzale è imprevedibile, ma le azioni preventive possono fare la differenza nel limitare la diffusione del virus e proteggere le persone più vulnerabili. Quindi, la domanda sorge spontanea: non è forse arrivato il momento di prendere sul serio l’influenza stagionale e adottare misure di protezione per evitare che i picchi di contagio diventino davvero problematici?